La biblioteca filosofica di Palermo
La nascita della Biblioteca filosofica coincide con l'esplosione a Palermo della belle epoque. È, questo, un periodo caratterizzato dall'avvento della borghesia, dall'ampliamento della città verso il nord, dalla costruzione di villini ed edifici secondo i canoni dell'art nouveau, dalla conduzione di uno stile di vita improntato a sfarzi ed a divertimenti, sia da parte della vecchia aristocrazia, sia da parte della nuova classe borghese, rappresentata soprattutto dai Florio, che gareggiava con la prima nell'intento di guadagnarsi la propria ascesa sociale, dall'emergere di una nuova classe di professionisti ed intellettuali che animavano la vita cittadina con la promozione di iniziative culturali e l'istituzione di centri di produzione e diffusione della cultura.
La ricerca del Centro Studi
L’ordinamento dei documenti della Biblioteca filosofica di Palermo di cui abbiamo avviato la pubblicazione si fonda sulla ricerca, promossa dalla Fondazione Nazionale "Vito Fazio-Allmayer", in collaborazione con la Cattedra di Filosofia dell'educazione dell'Università di Palermo, sulla base del reperimento dei tre manoscritti pubblicati da Fanny Giambalvo nel volume La biblioteca filosofica di Palermo, Edizioni della Fondazione Vito Fazio-Allmayer, Palermo 2002.
La Biblioteca oggi
«Consolidate attività di studio, editoriali e di promozione culturale legano il Centro Siciliano di Studi Filosofici “Vito Fazio-Allmayer” alla celebre Biblioteca Filosofica di Palermo», ha scritto Fanny Giambalvo nel descrivere il progetto di questo portale. «Tali attività sono il risultato di un legame profondo e, insieme, di una continuità tra le due istituzioni, l’uno e l’altra fondati sulla comune concezione della filosofia come riflessione critica su ogni forma di sapere, nonché sulla promozione di incontri a carattere interdisciplinare, e sul coinvolgimento delle nuove generazioni nel dibattito culturale-scientifico».